Nella vita di ogni frequent flyer accade, prima o poi, questo evento:
Arrivi al controllo sicurezza e gli addetti, che hai visto migliaia di volte e che si sono sempre rivolti a te in maniera professionale ma del tutto impersonale, ti salutano ricordando il tuo cognome e ti chiedono come va.
Tale accadimento può apparire come un semplice scambio di cordialità e potrebbe passare inosservato agli occhi dei meno attenti ma, in realtà, la sua valenza é molto alta.
É il momento in cui si riacquisisce la propria identità e si passa dallo status di semplice passeggero a quello di persona.
Il raggiungimento di tale risultato é, vista la mole dei transiti, abbastanza complesso ma, in compenso è molto gratificante.
Mi spiego meglio:
L’aeroporto, per la sua natura di “non luogo”, freddo e impersonale, mal si presta alla comunicazione tra coloro che lo vivono quotidianamente – perché ci lavorano – e coloro che lo frequentano in quanto viaggiatori.
Il tutto è reso ancora più difficile dai turni del personale che, riducono consistentemente la probabilitá – anche per chi viaggia 3 volte a settimana – di incontrare le stesse persone.
Il viaggiatore, tuttavia, riconosce perfettamente tutto il personale ( che ha visto decine di volte), ne conosce il ruolo, a volte il nome ma non é, a sua volta, riconosciuto.
Tale situazione genera un gap tra l’essere e l’apparire, che si sintetizza con: “Ma io sto tutti i giorni qua, come é possibile che sembra sempre che questo mi vede per la prima volta?”.
Ebbene, il momento del riconoscimento colma questo gap, riconciliando essere e apparire all’insegna della prioritá dei rapporti umani che prescindono i ruoli e questo riconoscimento , per me, vale molto di piú di una “Freccia Alata per sempre”.
Il Misantropo
Linate
La fiaba dell’ Orsetto Rimborsetto
Nel paese fiaccato dalla crisi, un animale in particolare lotta per la sopravvivenza e per il mantenimento dei benefits: l’ Orsetto Rimborsetto.
Per quelli di voi che non conoscono questo animale fornirò una rapida descrizione.
L’Orsetto Rimborsetto è un animale di diffusione internazionale; lo si può incontrare, per lo più, negli aeroporti, da solo o in gruppo. Come riconoscerlo con rapido colpo d’occhio? Semplice: l’Orsetto Rimborsetto è dotato di trolley ( Preferibilmente Delsey o Roncato ) cui è agganciata borsa porta notebook ( di solito Acer o Asus ), indossa sempre abiti dai colori scuri, scarpe con para e cravatta Tie Rack o similare.
Se non dovesse bastare e aveste ancora difficoltà ad individuarlo, siate attenti e vi accorgerete che il sospetto Orsetto Rimborsetto di li a pochi minuti estrarrà il suo Blackberry Curve per controllare la posta aziendale ( PPT di culi e tette misti a inutili report di telefonate e riunioni ); controllata la posta, allarmato da uno dei report di cui prima, provvederà subito a chiamare un altro Orsetto Rimborsetto parlando di se al plurale e promettendo l’invio di un ennesimo report della telefonata in corso.
Ciò fatto passerà all’occupazione primaria: Procurarsi ricevute per ottenere accesso alla sua primaria ragione di vita: l’agognato Rimborso Spese.
Provvederà quindi ad acquistare un menu Autogrill con dolcetto omaggio e a consumarlo dopo aver riposto la ricevuta nello scrigno dei desideri.
Si imbarcherà, poi, sull’aereo, si siederà al suo posto riservato online il giorno prima e, appena possibile, estrarrà il suo computer per scrivere mail che verranno spedite all’arrivo e compilare fogli Excel,
Al momento dello snack ordinerà un succo o un caffè unitamente a biscottini o snack salato, in modo da consumare tutto ciò che è previsto dalla tariffa.
Giunto a destinazione, se spesato, provvederà a prendere un taxi dal quale si farà rilasciare l’agognata ricevuta, se non spesato, si sottoporrà ad estenuanti attese di autobus o trenini pur di non rimetterci neanche un euro di tasca propria.
E’ bene chiarire, ora che conoscete le basi per riconoscerlo, che l’Orsetto Rimborsetto è un animale frustrato.
Il nostro simpatico amico, infatti, si preclude qualsiasi genere di attività che non può generare un rimborso spese a carico di Mamma Azienda, anche a scapito del proprio relax, e ciò si riflette negativamente sul suo umore e sul suo modo di relazionarsi.
L’Orsetto Rimborsetto è infatti irascibile nei confronti di chi si interpone tra lui e l’ottenimento di opportune indennità e congrui rimborsi: un ritardo aereo per il quale la compagnia non attesti ufficialmente il verificarsi è, per esempio, uno degli accadimenti più temuti dall’Orsetto Rimborsetto, che dovrà poi rendere conto, onde ottenere una indennità aggiuntiva per l’eventuale pranzo da consumarsi in aeroporto, agli scagnozzi più temuti di Mamma Azienda: gli Amministrativi Ammazzaspese.
In questo caso il Rimborsetto darà vita ad una serie infinita di reclami e vilipenderà l’intero personale di terra della compagnia adducendo la seguente motivazione: Ho un meeting importantissimo che perderò!! Esigo una compensazione!
La frustrazione dell’Orsetto Rimborsetto è, di solito, acuita dal fatto di avere a casa una moglie che è un cesso e rompe pure i coglioni, oltre a figli, tutti la mamma, di cui serba gelosamente foto sul desktop del Blackberry e che non ha remore di mostrare alla prima occasione ai suoi simili o a qualche povero malcapitato.
Avete ora un quadro abbastanza dettagliato di questo simpatico animaletto: imparate ad osservarlo anche voi e saprete come non bisogna vivere: Offrire un caffè o un pranzo ad un amico di tasca vostra e non con la carta aziendale, ogni tanto, non vi ridurrà sul lastrico!
Il Misantropo