Esiste qualcosa, a mio avviso, di ben più prezioso del tempo a nostra disposizione e della sua proficua gestione: la quantità di memoria a nostra disposizione per immagazzinare informazioni, emozioni e sensazioni.
La suddetta quantità, anche nelle persone più dotate, è, purtroppo, limitata e tutti noi siamo vittima, ogni giorno, di spamming verbale da parte di persone conosciute e/o sconosciute.
Lamentele relative a differenze retributive e turni di lavoro iniqui tra colleghi, analisi freudiana dell’incompatibilità relazionale con persone di cui sapete poco o niente, recensioni dettagliatissime di ristoranti di carne dove non andrete mai perché vegetariani, racconti di itinerari di viaggio, esotici e non, in paesi che non avete alcuna intenzione di visitare: queste solo alcune delle informazioni spazzatura che conoscenti, amici e partners uploadano ogni giorno nel vostro cervello.
Sono innegabili la necessità ed il diritto di ogni essere umano alla comunicazione ed alla condivisione ma, a mio avviso, è altrettanto inalienabile il diritto a non ascoltare informazioni non di proprio interesse mitragliate dalla egoistica logorrea dell’interlocutore.
Con una semplice tecnica, consistente nell’ ascoltare solamente i primi trenta secondi e nel memorizzare due o tre parole chiave riguardo alle quali fare domande ogni tanto, sarete liberi di pensare ai fatti vostri e di volare col pensiero, apparendo, allo stesso tempo, attenti ed interessati.
Saprete di essere padroni della tecnica quando sarete in grado, dopo aver memorizzato le parole individualista, bloccato ed infantile di sostenere una conversazione con l’amica delusa dal partner mentre pensate a come disegnare e costruire un circuito elettronico che, opportunamente programmato, alla pressione di un pulsante rosso, fa apparire su un display a led blu la parola “stocazzo”.
Il Misantropo